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Pazienti legati all’ospedale San Paolo, l’Asl Napoli 1: “Rispettata procedura prevista da Ministero”

L’Asl Napoli 1 ha concluso l’indagine interna sul contenimento di due pazienti nella Neurologia dell’ospedale San Paolo: non sono stati ravvisati “comportamenti censurabili”.
A cura di Nico Falco
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L'Asl Napoli 1 ha concluso l'indagine interna avviata dopo la diffusione di alcuni foto e video che mostravano dei pazienti, ricoverati nell'ospedale San Paolo di Fuorigrotta, legati ai letti di degenza. Dopo aver esaminato il materiale, avere verificato le condizioni di salute delle persone coinvolte, la relativa documentazione, e avere ascoltato il personale sanitario del reparto di Neurologia dell'ospedale napoletano, l'azienda sanitaria locale ha ritenuto che non sono stati ravvisati comportamenti censurabili e che le procedure sono state attuate nel rispetto della normativa indicata al ministero della Salute.

Nel caso in esame, spiega l'Asl, il contenimento è stato necessario per la somministrazione delle terapie in quanto si tratta di pazienti con gravi patologie, non collaborativi, e per i quali non era possibile, viste le condizioni di salute, utilizzare dei sedativi. Si legge nella nota diffusa:

Al termine delle immediate verifiche disposte dalla Direzione Strategica dell’ASL Napoli 1 Centro conseguente agli articoli di stampa che hanno riportato notizia di alcuni pazienti “contenuti” ai letti di degenza è opportuno segnalare che i componenti della Commissione ispettiva – dopo un’accurata verifica delle cartelle cliniche ed infermieristiche e avendo acquisito puntuali dichiarazioni del dott. Sinisi in qualità di Direttore f.f. U.O.C. Neurologia del P.O. San Paolo – non hanno ravvisato, sui casi segnalati, comportamenti censurabili. Il contenimento dei due pazienti, infatti, affetti da gravissime patologie cerebrovascolari, assolutamente non collaboranti e con controindicazioni al trattamento con sedativi, risulta essere stato effettuato in linea con la procedura prevista dalla Raccomandazione del Ministero della Salute n. 13 del novembre 2011, recepita dall’Azienda con la delibera n. 1130 del 30/5/2018. Unico neo, la mancata annotazione in cartella clinica del contenimento effettuato per uno dei pazienti. Inoltre, i riscontri fotografici effettuati in ambedue i casi non mostrano alcuna lesione cutanea compatibile con una contenzione prolungata.

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